Sport e inclusione sociale: entro marzo i bandi del Pnrr, per 700 milioni di euro, dedicati all’impiantistica sportiva.
L’obiettivo è quello di creare presupporti durevoli per la diffusione e la promozione della cultura e della rigenerazione territoriale coniugate al potenziamento del ruolo dello sport.
Attraverso il miglioramento di strutture sportive e parchi cittadini e il recupero delle aree urbane, si vuole agevolare le comunità più indigenti, garantire il diritto allo sport alle fasce deboli e favorire l’integrazione sociale, specialmente nelle aree svantaggiate e zone più degradate, sia urbane che rurali.
In tal modo si vuole inoltre rafforzare la capacità di resilienza economica e sociale e di mitigazione dell’impatto della crisi indotta dal perdurare della pandemia da Covid-19.
La Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega per lo sport, Valentina Vezzali, ha svolto l’audizione in Commissione Cultura della Camera dei deputati nell’ambito dell’esame della Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Il video completo dell’audizione è disponibile nel player video qui di seguito:
Il programma “Sport e inclusione sociale” del Pnrr si baserà su tre cluster di intervento:
I primi due interventi saranno destinati:
Per il terzo cluster le risorse, pari a 162 milioni di euro, verranno destinate agli interventi proposti dai Comuni che dimostreranno la sussistenza di un particolare interesse da parte di una o più Federazioni Sportive.
Nell’utilizzare i fondi del Pnrr destinati allo sport l’Italia è stata sottoposta a dei vincoli, come la realizzazione di almeno 100 nuovi impianti entro il 2026.
L’Unione europea impone il vincolo del 50% per nuovi impianti e il 40% al Sud.
Fonte: ALI - Autonomie Locali Italiane